Giochi della gioventù

Nati nel 1968, i Giochi della Gioventù sono stati ideati da Giulio Onesti, che del Coni è stato Presidente dal dopoguerra al 1978: la manifestazione sportiva coinvolgeva, a livello nazionale, ragazzi dagli 11 ai 15 anni in tutte le discipline, dall’atletica leggera ai giochi di squadra, con lo scopo di avvicinarli allo sport.

Le prime edizioni, gioiose e coinvolgenti, furono giocate nelle piazze, nelle strade chiuse per qualche ora o in impianti di fortuna. Fu come estendere a tutta l’Italia alcune delle manifestazioni previste per le Feste di San Luigi, che già trovavano il luogo eletto negli oratori. Dedicate al Santo dei Giovani, S. Luigi Gonzaga, le Feste prevedevano attività non organizzate, più ludiche che agonistiche. Il merito di Giulio Onesti fu quello di consentire ai Giochi della Gioventù un grande salto di qualità, in termini di gestione e organizzazione nelle tre fasi: comunali, provinciali, regionali e nazionali. Per dare qualche numero, nel 1971 parteciparono più di 1 milione e mezzo di studenti nelle varie discipline sportive, un vero record! Purtroppo, con il tempo, i Giochi della Gioventù, a causa della loro sistematicità, diventarono una manifestazione di apparato e, nel 1996, anche in virtù a una notevole contestazione da parte dei docenti di educazione fisica, di fatto, conclusero la loro meravigliosa storia.

Il Rugby delle Scuole Medie Casteller partecipa ai Giochi sin dagli anni ‘80, accompagnato dagli insegnanti Toffoli e Rosolen, vere guide dentro e fuori l’edificio scolastico, e da Mario Pozzebon e Gianpaolo Pavin, colonne storiche del Rugby Paese.

I giovani canguri, definiti dai giornali dell’epoca “ragazzini terribili”, scendono in campo con grinta e una tenacia emozionante, ottenendo, in rappresentanza del Veneto, la vittoria in ben 5 edizioni: 1982, 1985, 1986, 1988 e 1989.

L’abilità dei giovani, il gioco di squadra e l’affiatamento dentro e fuori dal campo, sono esaltati dalla presenza di Mario Pozzebon, fondatore nel 1976 del Minirugby Paese, un vero e proprio forgiatore di talenti. Mario nasce nel comune di Paese nel 1940 e gioca come terza linea fino all’età di 41 anni. Con un’energia travolgente, in campo si definisce “uomo grintoso, mai domo”. A coronare la sua carriera sportiva, nel 2006, giunge l’Ovale d’oro con fronda d’alloro, riconoscimento attribuito a chi svolge più di 40 anni di attività continuativa nel rugby. La premiazione avviene in occasione dei festeggiamenti per il cinquantesimo anniversario della società Rugby Paese.

Anni indimenticabili

  • 1982: gli Invincibili
    Già dal 1982 la Scuola Media di Paese dimostra il proprio valore, approdando alle finali nazionali di Roma. Qui l’Under 13 conquista l’oro imbattuta e senza subire punti. Si vede già la stoffa dei futuri campioni!
  • 1985: la scalata alla vetta
    Nel 1985 i Canguri strappano agli avversari la vittoria grazie alla forza di volontà.
    La prima partita contro lo Jolo Prato è vinta 10 – 6; la seconda partita contro il Messina inizia con uno svantaggio di 6 punti, poi recuperato: termina 12 – 6; l’ultima partita vede il Paese primeggiare contro il Benevento 16 – 4. Mario Pozzebon definisce la vittoria “un’opera appassionata e mirabile” e sottolinea l’importanza del settore giovanile, fatto di un rugby “puro” e appassionato, garanzia di giocatori validi e completi in futuro.
  • 1986: minirugbisti scatenati
    La paura iniziale di non riuscire nell’impresa lascia spazio alla determinazione in campo. Grandi titoli sui giornali celebrano la vittoria dei giovani, che portano a Paese la 3^ medaglia d’oro dei Giochi della Gioventù.
  • 1988: Marca Trevigiana a tutta forza
    Nel 1988 cambiano i giocatori ma non la formula… vincente! La Marca Trevigiana, a livello nazionale, risulta la compagine con il maggior numero di atleti nelle varie discipline d’Italia e più della metà di loro porta a casa una medaglia. Il Rugby conquista le prime due vittorie romane sotto la pioggia; l’ultimo ostacolo è di nuovo lo Jolo Prato, battuto con un meritato 6 – 4. Per l’occasione sono presenti a Roma anche molti genitori, partiti con grandi aspettative, decisamente ripagate. La collaborazione tra la società sportiva e la scuola risulta sempre più importante e decisiva.
  • 1989: l’ennesima giornata d’oro
    Nel 1989 gli allori conquistati dal rugby non stanno più nella bacheca dei trofei, e i nostri canguri non si accontentano! L’esordio è ottimo e nonostante la finale sia più sudata rispetto all’anno precedente, i Canguri riescono a conquistare l’ennesimo oro.